Razzi Photomici

La NASA per la missione Apollo 15 e il suo allunaggio del 30 luglio del 1971 decise di portarsi l’accoppiata Nikon Photomic + nikkor 55 f1.2 … da qui il soprannome “Apollo” per questo modello di macchina. A 50 anni dal primo allunaggio è giusto rendere omaggio ad un pezzo di storia della fotografia.

Ho acquistato dal Leica Store di Lissen nei Paesi Bassi una Nikon F col suo Photomic versione FTN (ce ne sono 6 versioni) pur sapendo l’impossibilità di reperire le due batterie da 1,35 V al mercurio necessarie a far funzionare il suo Esposimetro .

In realtà ci sono varie soluzioni e altre castronerie che si leggono in rete…

La più grande bischerata che si può fare è metterci batterie a bottone da 1,5 V pensando di compensare l’esposizione prima dello scatto… La curva dell’esposimetro è in realtà logaritmica e non lineare per cui si avrebbero delle letture molto sballate con un voltaggio di 3v (1,5+1,5) invece dei 2,7v (1,35+1,35) richiesti.

Per ovviare a questo la soluzione corretta è abbassare il voltaggio di 0,3V e per fare ciò si può aggiungere un diodo in serie alle due batterie smontando il Photomic  (ci sono dei video che spiegano come fare) , oppure acquistare su ebay due adattatori che permettono di abbassare il voltaggio di due comunissime batterie all’ossido di argento!

Anche per questi adattatori esistono varie soluzioni in rete ma gli unici affidabili e costosi  sembrano essere quelli prodotti dalla azienda giapponese  Kanto, il modello MR9. Costano circa 30-40 dollari l’uno e ne servono 2 ma al loro interno vi è un microchip che abbassa il voltaggio delle comuni SR43 a 1,35V.

Dopo questa doverosa premessa ho potuto sperimentare questo raffinato oggetto meccanico e testare la bontà del suo Photomic abbinato al luminosissimo Nikkor 55 F1.2, davvero preciso…

Qui in azione con una Rollei retro 80S sviluppato nel mio laboratorio in Rodinal 1+25 e scansionato con scanner professionale Noritsu a 24mp.

 

Mi sta stuzzicando l’idea di completare la serie di lenti dello stesso periodo, magari acquistando un’altra pietra miliare come il Nikkor-N  auto 28mm F2  del 1971, che è stato per un decennio il grandangolare più luminoso mai prodotto… vedremo…

L’efficienza del sistema ibrido

Ho acquistato, un po’ per curiosità , l’ultima compatta a pellicola prodotta da Nikon nel lontano 2003, il modello  Nikon Lite Touch 150 ED, con uno zoom 38-150mm , con costosi elementi asferici e lenti a bassa dispersione ED. Qui sotto la vedete nel mezzo alle sue lontane cugine di sangue blu  Nikon28ti e Nikon35ti , i due riferimenti di categoria….

 

La famiglia di compatte superzoom Nikon Lite Touch , con ottiche miniaturizzate che si acquistavano per poco meno di 300 euro nel 2003 , adesso si trovano sul noto sito di aste ebay a cifre ridicole, circa una ventina di euro, ma ne ho visti alcuni modelli molto simili , con zoom fino a 130mm o 120mm anche a 5 euro.

Il problema di queste macchinette è sicuramente la complessità della miniaturizzazione dello schema ottico e quindi la sua scarsa luminosità. Nel manuale di istruzioni venivano direttamente consigliate pellicole a 400 asa… ma facendo due conti, visto che avremo a che fare con diaframmi che vanno da F5.6 a 38mm  a F12 alla massima estensione 150mm, è facile intuire che con 400 asa saremmo sempre al limite del mosso.

La piccola compatta ha un altro piccolo problema che deriva dal suo lettore di codice DX delle pellicole,  incorporato… non ha la compensazione dell’esposizione… quindi essendo completamente automatica non è possibile sottoesporre le pellicole più comuni da 400 e da 200 asa per diminuire i tempi di scatto…  per ovviare a questo basterà modificare manualmente i codici DX delle pellicole seguendo questo schema … vi basterà grattar via la vernice con un temperino o aggiungere un pezzo di nastro adesivo a seconda del tiraggio che vorrete effettuare.

 

Create le pellicole “dopate”  non ho avuto problemi in fase di scatto e nonostante il tiraggio  il risultato è stato più che soddisfacente, anche a 150mm …

ecco alcuni esempi di rollei retro 400s tirata a 1600 asa e sviluppata in rodinal 1+25 20 min . Alcuni di questi scatti sono stati effettuati a 150mm F12 , come il primo delle balle di fieno…

 

Le pellicole sono state sviluppate e scansionate nel nostro laboratorio con uno scanner Noritsu che ha una risoluzione effettiva di 24 mp.

Come potete vedere anche con una piccola compatta a pellicola e un po’ di iniziativa si riescono ad ottenere risultati  che lasciano per lo meno riflettere sul potenziale del sistema ibrido pellicola e scansione professionale.