Leica Summilux 50mm R f/1.4

Capolavoro delle vetrerie Leitz , un prezioso miscuglio di sabbie silicee e ossidi delle terre rare colati in crogiuoli di platino .

Il summilux 50R , sopra paragonato al bulimico summilux 50 SL, col primo schema ottico, con paraluce telescopico incorporato se paragonato al summicron 50 R/M ha una saturazione leggermente superiore , così come la nitidezza sembra avere uno stop di vantaggio pareggiandosi circa ad F5.6/8 , oltre si comincia a peggiorare.

Lo sfuocato è a volte pastoso, altre un po’ movimentato sui dettagli fini e produce alle massime aperture una vignettatura che però è facilissima da correggere in post-produzione sulle scansioni di alta qualità. La nitidezza ad F 1,4 la trovo molto buona perfino su digitale, quasi sorprendente per una lente del 1978, così come il contenimento delle aberrazioni e specialmente del purple fringing … su pellicola non si può chiedere di più come definizione e rendimento, non so quanto si apprezzerebbe una performance superiore a questa, se non con diapositive 50 asa o con pellicole BN grana fine da 50 asa in giù, ma credo che sarebbe difficile senza scomodare stampe dal 50×70 in sù. A diaframmi più chiusi, intorno a F 5.6 si arriva al massimo delle prestazioni come risolvenza seguendo i grafici MTF e devo dire che la resa comincia ad essere davvero alla “summicron”, anzi perfino superiore. Diciamo che diversamente da altre lenti F 1.4 che utilizzano la massima apertura solo in caso di “emergenza” , questa ha una performance robusta e pienamente fruibile senza “nebbie” o “appannamenti”. Sviluppo Rollei, scansione Noritsu, By Matteotti Studio .

Qui sotto scatti con SL2 e 50 Summilux R

di seguito qualche scatto del 50 LUX R + R9 su pellicola fuji c200 . Scatti eseguiti a F 1.4 e F 5.6 , i due diaframmi dove si ha il maggior sfuocato e la maggiore nitidezza.

Leica SUMMILUX-SL 50 f/1.4 ASPH.

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La prima volta che presi in mano una SL col 50 summilux SL dissi: “in Leica avete perso la testa … quest’ aggeggio non lo comprerei neanche morto… “…. quanto sarei disposto a sacrificare in termini di portabilità per avere il massimo della qualità? Quanto dev’essere perfetta e qualitativamente superiore un’immagine per portarsi dietro una lente fissa 50mm da 1 kg?

… poi mi capitarono dei files di questa lente che dovevo stampare per una mostra al Leicastore di Firenze, un fotografo russo …. assolutamente un colpo di fulmine… mai visto nulla del genere… sfuocato pastoso e leggero come una nuvola… aberrazioni a tutta apertura finalmente impercettibili….colori perfetti , tridimensionalità mai vista.. e soprattutto nitidezza a F 1.4 sul punto di messa a fuoco assolutamente da primato sembra di avere a che fare con una lente MACRO …. ma siete a F1.4 …. mi son sempre detto cosa fosse passato per la testa al progettista quando ha deciso di costruire questa “arma di fine mondo “… e cominciai a desiderarlo…… montato sulla SL2 mi sono messo a valutare i pro e i contro, alcuni noti ed evidenti… AF lento ….sicuramente pesa…. sicuramente è ingombrante…. 82mm lente frontale… sapevo a cosa andavo incontro e mi son studiato ben benino il materiale che ho trovato in rete anche perchè si parla di una lente da 5000 euro…. inutile che vi dica delle sigillature anti polvere e acqua… delle lenti in vetro costosissimo a dispersione anomala e di quelle asferiche.. della costruzione internal focus e di una progettazione recentissima che sfrutta le ultime tecnologie e calcoli complicatissimi…. E’ stato costruito in quel periodo in cui spopolavano gli  Zeiss Otus 1.4  che macinavano record su record …. però sono manual focus e hanno lo stesso peso…  E’ evidente che per ottenere una immagine davvero perfetta con queste aperture massime non si può progettare una lente con elementi che siano di dimensioni compatte… è otticamente e fisicamente impossibile…. oppure si accettano dei compromessi…. è una coperta corta…. se la tiri da un lato poi ti si scoprono i piedi….. se la abbassi la pancia prende freddo… l’unica soluzione è farsi una coperta bella grande …

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… ho visto gli scatti che sono usciti…e giuro ho pensato : “questa l’ha progettata un alieno o uno che aveva un budget illimitato , oppure uno con un braccio tipo Schwarzenegger ” …. alla fine ho optato per tutte e tre le ipotesi:

l’ha progettata un alieno col budget illimitato e col braccio di Conan il barbaro che voleva dare un messaggio chiaro: questo è quello che Leica è in grado di creare senza nessun compromesso sulla qualità

tutte le foto a F 1.4 con accanto il crop 100%

 

Leica 28mm f/2.8 Elmarit-R II

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28mm è sicuramente la focale che preferisco.

Ho posseduto diversi 28mm e negli anni mi son capitati fra le mani dei veri e propri gioielli . Il 28mm Nikkor 2.8 degli anni 90, il 28mm Nikkor AF-s 1.8 più recente, il Nikkor 28 F2 Pre-AI , la versione aps-c della Coolpix A (18mm che diventano 28mm equivalenti)  e anche la compatta a pellicola che preferisco, la Nikon 28Ti monta un nikkor 2.8 straordinario.

Ho posseduto  la prima versione Leica di 28mm Elmarit e l’ho trovata davvero ben equilibrata, leggera, compatta con una resa sincera che ti conquista , una lente che porteresti sempre dietro. Ci ho scattato quasi tutti e 32 i rullini del viaggio negli Stati Uniti e il risultato è stato sempre all’altezza , alla fine non riuscivo più a toglierla dalla R8.

Dopo l’uso della prima versione di questo Elmarit decisi di acquistare anche la seconda versione , non perchè fossì scontento dell’altra,  ma perchè tutti i fotografi parlavano di un miglioramento generale nelle prestazioni , nei controluce e  soprattutto negli angoli estremi con i nuovi sensori digitali densi di megapixel… e c’è poco da fare : è esattamente così.

Prima di provare questa versione, ero convinto che il miglior 28mm che avessi mai avuto fosse l’elmarit 28mm V4  del sistema Leica M , una lente semplicemente favolosa.

Per certi aspetti credo che questa sia la versione R del cugino M  … perchè la resa dei colori e la nitidezza si assomigliano molto anche se questa versione R secondo me sui bordi delle full frame digitali ha una marcia in più per via del maggiore tiraggio e della minore inclinazione dei raggi luminosi sulle zone periferiche del sensore.

Esteriormente rispetto alla prima versione si distinque per un paraluce telescopico incorporato e una ghiera plastificata ma risulta compatto e con una bella impugnatura.

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Sulla R8 mostra una texture più raffinata rispetto al suo fratello maggiore e anche con grana di 200 asa o 400 asa gli angoli rimangono ben definiti…. qui sotto con una modesta kodacolor 200.

Rispetto alla prima versione mostra anche una resa più neutra rispetto a quella notoriamente più fredda dell’altra.

In totale ne sono stati prodotti solo 3700 rendendolo molto ricercato e difficile da trovare … il prezzo è destinato a salire , se potete trovatene uno prima che arrivino a quotazioni troppo alte, adesso già si aggirano sopra i 1000 euro per la versione non ROM.

 

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Penso che sarà una delle lenti più usate  sulla mia Leica SL2 e adattatori…  gran bella coppia, contrasto e dettaglio eccellenti, nessuna difficoltà a gestire i 47mp … difficile chiedere di meglio su quella focale.

Se devo proprio trovargli un punto debole direi il numero pari di lamelle del diaframma che in caso di controluce puntiforme producono diversamente dai numeri dispari le stelle con raggi accoppiati invece della stella con raggi equidistanti esteticamente più piacevole secondo me.

Questo 28 insieme al 50 summicron R forma un tipico kit da viaggio compatto, in grado di sfruttare tutta la risoluzione della SL2 su tutta la diagonale .

 

Leica TL

 

La versione TL , segue la versione T del 2014 , e ha fatto la sua comparsa ad inizio 2017 con un prezzo di listino di oltre 1600 euro solo corpo, una cifra forse un po’ troppo alta se si pensa alle prestazioni delle concorrenti , spesso superiori come dotazioni e con sensori aps-c da 20/24 megapixels,  in alcuni casi perfino stabilizzati .

Avendo la Monochrom l’ acquistai per avere una macchina che scattasse sul formato digitale a colori con gli obiettivi Leica M , ma soprattutto per curiosità visto la particolarità dell’oggetto.

Questa macchina è infatti costruita in modo davvero originale, viene ricavata da un singolo blocco di alluminio e scavata tramite macchine a controllo numerico CNC .

L’altra particolarità è la lavorazione finale che nel caso della versione in alluminio non è altro che una levigatura a mano per ben 40 minuti per ogni esemplare prodotto.

Per i curiosi c’è un video che dura oltre 40 minuti in cui si mostra un addetto Leica che pazientemente si mette a lavorare questa carcassa di alluminio con lime e carta vetrata sotto ad un getto di acqua corrente… roba da non credere…

Tralasciando questi particolari davvero unici legati alla sua realizzazione ero curioso di vedere come si comportasse dal punto di vista della “qualità dell’immagine”  dal momento che inizialmente l’avrei usata con gli obiettivi delle sorellone e non con gli obiettivi Autofocus della serie TL  dedicati.

Il sensore che monta non è un full frame ma un Aps-c da 16 MP dalle qualità straordinarie.

Il sensore CMOS senza filtro AA permette facilmente di recuperare le alte luci e ha un dettaglio e una resa eccellente fino a 3200 iso, 6400 usabili ma con qualche compromesso.

Cosa salterà fuori da un summicron 50 , noto per essere tra i migliori, se non il miglior 50 mm mai prodotto su un sensore che ne sfrutta solo la parte centrale, cioè la parte migliore? Ora, premetto che il summicron serie V  dal punto di vista della nitidezza è qualcosa di SPAZIALE , e merita di essere agganciato all’incredibile sensore senza matrice RGB della Monochrom, che è una delle poche Leica in grado di esaltarne le caratteristiche di microcrontasto e risolvenza senza che l’immagine sia compromessa dall’algoritmo di demosaicizzazione della matrice di Bayer del resto dei sensori in commercio.

Detto ciò passiamo alle immagini, tenendo presente che sono state realizzate sia col summicron 50 suddetto, sia con l’elmarit 28mm versione 4 pre asferico, lenti di una ventina di anni fa per intenderci….

Per prima cosa sono saltato in bici e mi sono diretto verso l’edificio diroccato vicino a casa mia dove vado a testare tutte le macchine,  gli obiettivi che possiedo appena mi passano per le mani.

La prima cosa che noto è la facilità con la quale si può sfruttare la messa a fuoco millimetrica del summicron che diventa un 75mm F2  (su pieno formato equivarrebbe ad un F3 come profondità di campo) , tramite il FOCUS AID , una funzione che si attiva tramite una delle due rotelle e permette di ingrandire il particolare X3 o X6 , stessa cosa per l’elmarit 28 che diventa uno strano 42mm F2.8 , una specie di tuttofare .

La qualità delle anteprime ai diaframmi più performanti mi lascia davvero sorpreso e decido di portarmela dietro anche la sera per un test a tutta apertura.

Con me avevo solo il summicron 50mm,  che la piccola mirrorless non riconosce come focale essendo senza anello adattatore e senza baionetta codificata , ma se ne frega e scatta come se nulla fosse.

Avendo impostato la modalità P con AUTOISO la TL si inserisce un tempo di sicurezza di 1/100 sec e varia gli iso in base alla luce della scena e quindi in base alla ghiera del diaframma sulla lente.

 

La prima cosa che noto è la meraviglia dello sfuocato che possiamo regolare a piacimento col fuori fuoco . Per chi viene dal mondo della pellicola o dalle reflex questi giochi di luce sono uno spettacolo che vale i soldi spesi per l’oggetto, punto e basta.

La resa agli alti iso è entusiasmante anche se il summicron a tutta apertura aiuta e parecchio visto che oltre a far entrare un sacco di luce, mantiene una nitidezza senza incertezze e SOPRATTUTTO perchè con il FOCUS AID si può mettere a fuoco con precisione il particolare voluto.

Un dubbio mi assale….. il futuro è mirrorless. Il sistema M vacilla…

Troppi vantaggi….

Adoro i colori di questa piccola meraviglia , mi ricordano la resa delle pellicole negative fuji  a colori …

Detto ciò mi piacerebbe capire cosa è passato nella mente al progettista del software che gestisce la TL quando non ha messo la possibilità di scattare solo in DNG… e difatti mi tocca tenermi i DNG e i Jpeg per ogni scatto.. il che non ha senso dal momento che la macchina si rallenta e non è un “fulmine di guerra” , diciamocelo…

Come non capisco perchè non si può disabilitare l’autopreview dopo lo scatto, o meglio continua a farti vedere la foto scattata anche se metti OFF alla preview….

Nonostante abbia installato l’ultima versione di firmware disponibile, la 2.2.

Bug noiosi che in 10 minuti uno sviluppatore di software risolve… assurdo..

Poi leggo che la TL2 ha la possibilità di scattare solo in DNG…. ma allora mi prendete per il c..  !

Insomma alla fine sopravviverò anche al complicatissimo Menù touchscreen e con un attenta lettura del manuale riuscirò anche a connetterla al mio smartphone e comandarla con la sua app android o alla rete WIFI di casa… forse… ma mi toccherà tenermi gli inutili file jpeg…. misteri Leica….. c’è poco da fare o si ama o si odia…..

Il test Continua… ho strapazzato la TL e il Summicron 50 versione V nella peggiore delle situazioni…poca luce ambiente… picchi di luce intensa e massima apertura….

Non vi nascondo che a tutta apertura è stata dura tenere a bada l’aberrazione cromatica e sopratturro il Purple fringing.   Appena trovata la combinazione giusta tra le impostazioni di lightroom sono riuscito a togliere praticamente tutti i problemi applicando un  Preset ad ogni foto scattata ad F2, con piccoli aggiustamenti…

Nei casi più estremi ho dovuto abbassare anche la saturazione allo slider del viola e del magenta… devo dire specialmente sul viola si registravano i maggiori problemi…. però che lente ragazzi e che colori!!!!

 

Dopo un anno decisi di acquistare la Leica CL e commisi il grave errore di venderla… così dopo qualche mese ne ricomprai una, la versione T, identica ma con 16gb di memoria invece di 32gb….