Leica MR Telyt 500 F8 CATADIOTTRICO

Ho recentemente provato la SL2 con questa lente , purtroppo con questa focale e le temperature che ho trovato la foto risente molto del riverbero e l’aria calda che sale fa perdere molto micro-dettaglio in lontananza. Rimane però una lente assolutamente straordinaria in grado di creare geometrie ed effetti ottici molto interessanti. Difficile però che si riesca a sfruttare tutta la risoluzione del sensore da 47 mp. Probabilmente il 24mp della SL sarebbe già più che sufficiente. Rimane però di straordinaria utilità la possibilità di avere un 500mm stabilizzato in 12.5cm di lunghezza.

… mi son detto adesso metterò in crisi lo stabilizzatore della SL2  col 500 TELYT F8 a mano libera…. Per dirvi normalmente col 500mm senza cavalletto è da pazzi…se blocchi il respiro e appoggi il peso del corpo e dell’ottica con i bracci sul torace per rendere più stabile l’accoppiata anche il battito cardiaco fa muovere l’immagine su e giù tipo oblò in tempesta e se ingrandisci per migliorare la messa a fuoco nel mirino pare ci sia una centrifuga a 1000 giri dentro…. 1/250 sec roba da ragazzi… 1/160 sec regge sempre… 1/125 sec 4 su 5 , 1/80 sec. 3 su 4 … 1/50 sec. 2 su 3… insomma è finita che il culo me lo ha fatto a me… questo coso regge anche 1/50 sec a 500mm  ….Se producono una CL2 con lo stabilizzatore sarà dura batterla….

Con Leica CL, mano libera si hanno invece 750mm equivalenti. Per chi non lo sapesse i catadiottrici(a meno di qualche eccezione) hanno un solo diaframma, in questo caso F8 . Tempi di sicurezza sarebbe opportuno rimanessero senza stabilizzatore attorno a 1/1000 sec.
Col digitale mirrorless è possibile ridare vita a queste lenti particolarissime che necessitano di una messa a fuoco millimetrica e possibilità di salire con gli iso. La particolarità che salta subito agli occhi è il caratteristico bokeh a ciambellina dovuto alla parte centrale della lente frontale che contiene uno specchio che serve per far rimbalzare l’immagine e la quasi assenza di aberrazioni e purple fringing.

Leica Telyt-R 350mm F4.8

Sono un felice possessore del fantastico sistema Leica R con una Leica R8 e avendo testato sul campo la qualità straordinaria dei suoi obiettivi ho deciso di prendere un Tele con una focale importante e cioè 350mm da poter utilizzare anche sulle digitali APS-C come teleobiettivo dalla focale di 525mm equivalenti .

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Solido robusto, non molto pesante nonostante la focale e di sostanza che trovo magnifico per diversi aspetti: il primo è sicuramente la costruzione, nonostante sia un oggetto progettato 40 anni fa sembra ancora oggi appena uscito dalla catena di montaggio in Germania. Linea moderna , paraluce telescopico , supporto per cavalletto robustissimo e ruotabile, uno strumento che trasmette una sensazione di professionalità e qualità.  Avendo già una misura di 180mm coperta dall’Elmarit-R 180 F2.8 R ho deciso di raddoppiare i millimetri per evitare focali troppo vicine e così la scelta è ricaduta sull’obiettivo sopracitato scavalcando il Telyt-R 250 F4  e scartando la focale 560 mm F 6.8 per la dimensione davvero esosa della lente.

Mi sono innamorato di questa lente dopo aver letto l’esaustivo e completissimo articolo di Marco Cavina in merito. Questa lente è uno degli ultimi progetti del grande progettista ottico Mandler e rappresenta lo spartiacque tra i sistemi a lenti tradizionali e i nuovi schemi con vetri a bassa dispersione che verranno adottati sui tele a partire dagli anni ’80. La lente costava nel 1980 la bellezza di 7.700.000 lire circa e rappresentava un investimento davvero importante per l’epoca .

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Si poteva accoppiare perfino con il duplicatore 11236 per ottenere una focale equivalente a 700mm con una perdita di 2 STOP di luminosità. Il duplicatore in questione, equipaggiato con il vetro dei celeberrimi obiettivi Leica Noctilux ,  costava, reggetevi forte, la bellezza di 2.300.000 lire e, se acquistato  insieme al teleobiettivo raggiungeva la cifra di 10 milioni di lire tonde ,tonde, praticamente il costo di una Volkswagen Golf  nel 1980.

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Questa lente, prodotta in soli 2600 esemplari secondo me rappresenta la scelta ottimale se cercate una focale tra 250mm e 500mm soprattutto per chi come me possiede i sistemi digitali Leica , in particolare il sistema con attacco L-mount.  Su CL questo bazooka tedesco montato con opportuni adattatori si trasforma in un 525mm equivalente grazie al crop del sensore APS-C . Se avete l’adattatore originale potrete accedere al menù della macchina e far applicare le correzioni e i dati exif ai vostri scatti.

Per semplificare si potrebbe dire che  questa lente rappresenta il massimo ottenibile con le lenti non ED (a bassa dispersione) , una sorta di nonnino palestrato che fa la break-dance in mezzo ai giovincelli . Non essendo una lente con schema Apocromatico ha bisogno di correzioni su aberrazione e purple fringing in post produzione , ma avendo ottenuto ottimi risultati con il mio  Elmarit-R 180 sapevo che avrei potuto correggerlo senza particolari problemi e mi sono semplicemente creato una preimpostazione su Lightroom , devo dire con risultati sorprendenti perfino su un sensore denso come quello della CL , che ricordo essere più denso di pixel di una SL2 . Quindi con un click si aggiusta tutto, anche aberrazioni importanti ed evidentissime nei controluce estremi.

Vi mostro alcuni scatti con l’aggiunta dei crop 100% del Leica 350 Telyt R su CL , adattatore e monopiede, diaframma da F5.6 a F8 da 1/1000 a 1/16000 sec controluce. Iso fino a 2000 in caso di mancanza di sole e verso le ore tarde del pomeriggio. Focus peaking e ingrandimento del punto di messa a fuoco attivi.

Il dettaglio a 525mm equivalenti risulta davvero notevole. Tutte le foto sono state lavorate con Lightroom partendo dal dng e applicando correzione aberrazione automatica e manuale e maschera di contrasto con un preset creato apposta e applicato a tutte con piccole variazioni a seconda delle scene.

Ho notato che a 525mm equivalenti (350mm x 1.5 dato dal fattore di crop del sensore aps-c) alcune scene con inquadrature a lunga distanza mostrano  il riverbero dovuto all’aria calda che sale creando una sorta di effetto “miraggio” .

Questa lente , ribadisco, grazie alla possibilità di correzione di aberrazioni ottiche anche importanti offerta dai moderni software di postproduzione e alle nuove mirrorless con sensori performanti, è sia uno strumento potentissimo ma allo stesso tempo molto impegnativo da usare visto che per evitare il mosso si deve scattare con tempi inferiori a 1/640 sec anche su monopiede . Su sensori densissimi come su CL consiglierei di scattare con tempi inferiori a 1/1000 sec.

I risultati migliori secondo le mie prove li ho ottenuti con diaframma da F6.3 a F8 e tempi di scatto di 1/1000 sec. su cavalletto.

Premetto che questa lente mi ha fatto venir voglia di fare qualche scatto anche alla fauna selvatica e allora per la prima volta mi sono cimentato in questo genere fotografico con un po’ di dubbi sul risultato . Mi sono recato con un amico in un parco attrezzato con capanni per l’osservazione degli animali . La giornata era nuvolosa e solo per poco tempo è uscito un pochetto di sole permettendomi di abbassare gli iso .

Questi scatti  sono stati effettuati con Leica CL ,adattatore e Leica Telyt-R 350 a 525mm equivalenti , da F5.6 a F8 , tempi 1/640sec iso da 200 a 2500 , fuoco naturalmente manuale con focus peaking e ingrandimento , files lavorati con Lightroom .

I files erano talmente buoni che mi hanno permesso anche crop del 50% ricalcolando la maschera di contrasto per la nuova dimensione.

Grazie a Paolo Pratesi per la compagnia e per avermi portato in questo affascinante ambiente naturale.

Devo inanzitutto dirvi che grazie agli ausili delle moderne mirrorless dotate di mirino elettronico mettere a fuoco manualmente con questi “cannoni” è davvero molto facile , certo non su scene dinamiche, ma su scene con un soggetto fermo o in un punto preciso  la nitidezza  è perfettamente dove vogliamo che sia. Semplicemente fantastico… anzi , per conto mio incenerisce per praticità e quantità di buoni  risultati  qualsivoglia macchina fotografica col classico sistema reflex anche autofocus.

Col duplicatore di focale 2X e con 1,5 X di fattore di crop APS-C quindi a  1050 mm il gioco si fa duro…naturalmente è tutta una scommessa , però , la possibilità di salire di iso senza troppi effetti collaterali di Leica CL ha permesso di scattare a F8 + 2 stop di duplicatore , quindi siamo a F16 , 1/1000sec portando a casa gli scatti anche a 4000/5000 iso….. assolutamente cavalletto o monopiede….

 

 

e infine la prova della Luna….

Ho messo il 350 Telyt sul cavalletto con duplicatore 2X, anello adattatore , impostato il diaframma a F8 , regolato i tempi a 1/160sec e iso 100 per avere la maggior nitidezza possibile. La messa a fuoco devo dire che è difficilissima e basta meno di un millimetro di spostamento della ghiera di MAF per perdere nitidezza… Sequenza di foto a intervalli di 5 secondi per evitare di avere un micromosso premendo il pulsante di scatto.

Mancavano 2 giorni alla super Luna ma il cielo era limpidissimo. Ho anche effettuato alcuni scatti il giorno esatto ma il cielo non era limpido e i risultati sono stati inferiori.

Allego qui il migliore lavorato con Lightroom .

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